Ambra la Villa Medicea di Poggio a Caiano è riconosciuta da tutti come uno dei fiori all'occhiello dei tanti possedimenti lasciati dalla famiglia de' Medici, ma spesso risulta di minore rilievo paragonata alle altre ville sparse per la Toscana.
Ambra nasce nel 1480 ca. dal desiderio di Lorenzo de' Medici e dal progetto del sapiente architetto Giuliano Sangallo, l'unico in grado di soddisfare le richieste del Magnifico. La villa, che sorge alle pendici del Monte Albano in posizione privilegiata sulla vallata che si estende da Pistoia a Firenze, è uno dei migliori esempi architettonici del tempo e fece da modello alle dimore signorili di campagna che si susseguirono.
Nel corso dei secoli Ambra ha accolto alcuni dei personaggi più influenti della storia toscana e italiana in genere, molti dei quali hanno lasciato segni del loro passaggio.
Il piano terra è caratterizzato da varie stanze, tra le quali spicca il piccolo "Teatro delle Commedie", costruito nel 1660 ca. su richiesta della principessa francese Margherita Luisa d'Orléans, cugina di Luigi XIV e moglie di Cosimo III, per alleviare il suo turbolento soggiorno in Toscana prima di tornare definitivamente in Francia; la sala "dei Biliardi" fatta ridecorare in tipico stile sabaudo da Vittorio Emanuele II, dopo che Firenze divenne capitale d'Italia nel 1865 e infine l'appartamento della nobildonna Bianca Cappello, prima amante chiacchierata e poi moglie del Granduca Francesco I, la cui "stanza del camino" è arricchita da un meraviglioso e particolare scalone che collegava le camere da letto dei due sposi.
Salendo al primo piano si trova l'ambiente più interessante e maestoso della villa risalente al 1513, il salone di Papa Leone X, figlio di Lorenzo de' Medici. Qui spiccano lo stemma papale e gli affreschi dei più grandi maestri fiorentini dell'epoca. Poco più avanti si incontra l'appartamento della contessa di Mirafiori detta "la bella Rosina", popolana piemontese, amante e successivamente moglie di Vittorio Emanuele II. La camera da letto, in particolare, è decorata con letto a baldacchino e pareti ricoperte di seta rosa a motivi floreali e arricchita con mobili antichi di pregio.
Il giardino attorno alla villa fu ugualmente sapientemente studiato e nel 1819 venne aggiunta la limonaia di Pasquale Poccianti, tutt'ora esistente.
Nel 1984 Ambra divenne museo nazionale e grazie a un meticoloso archivio, datato 1911, si riuscì a riprodurre quasi interamente gli interni originali.